Nell’ambito del Festival del Giornalismo di Perugia, Lella Mazzoli ha presentato i risultati dell’edizione 2014 di NEWS-ITALIA.
Nel corso degli ultimi anni stiamo assistendo, anche nel nostro Paese, a una fase di straordinari cambiamenti nell’ecologia dei media. Questi cambiamenti, da un lato, contribuiscono a modificare gli assetti e l’organizzazione del news-making e, dall’altro, favoriscono l’emergere di nuove pratiche di consumo dell’informazione.
Pur trattandosi di un argomento la cui straordinaria rilevanza è confermata dall’attenzione riservata dal tema nella letteratura scientifica, mancava in Italia un osservatorio in grado di restituire dimensioni e peculiarità che questi fenomeni vanno acquisendo nel nostro Paese.
Basata su interviste telefoniche ad un campione rappresentativo di Italiani adulti (18+), l’indagine NEWS-ITALIA, giunta ormai alla sua quarta edizione, ha fotografato a partire dal 2011 le opinioni e le preferenze degli Italiani in materia di consumo di informazione.
Le diverse batterie di domande, basate inizialmente su una localizzazione del questionario che il Pew Research Center utilizza per l’indagine annuale State of the News Media, ci hanno consentito di osservare il declino dei quotidiani nazionali e locali ed il progressivo affermarsi di internet. Nel tempo abbiamo potuto inoltre mettere a fuoco le variabili che incidono maggiormente sulle opinioni e sugli atteggiamenti gli Italiani hanno nei confronti delle notizie. L’uso di media digitali e l’età degli intervistati, appaiono da questo punto di vista, svolgere un ruolo importante.
Lo studio che proponiamo presenta i risultati di una indagine che, a partire dai dati NEWS-ITALIA, si è focalizzata sul rapporto fra tre diverse modalità di consumare informazioni in formato digitale (internet, siti di social network e dispositivi mobili), le opinioni (sull’information overload, sulla soddisfazione rispetto alla copertura dei temi più importanti e sull’obbiettività dei media) e gli atteggiamenti degli intervistati nella ricerca delle notizie. Nello specifico ci siamo chiesti se l’uso delle diverse modalità di consumo dell’informazione digitale cambiano le opinioni degli Italiani verso il sistema dei media e se gli atteggiamenti dichiarati dagli intervistati incidano sulle modalità di consumo dell’informazione digitale. In entrambi i casi ci siamo inoltre chiesti se la modalità di consumo dell’informazione digitale o piuttosto l’età degli intervistati fosse la variabile più rilevante per spiegare le opinioni e gli atteggiamenti.
I risultati dell’indagine mostrano l’importanza della variabile età rispetto alle opinioni e agli atteggiamenti verso il consumo di informazione. Gli intervistati di età compresa fra i 18 e 29 anni dichiarano di considerare eccessiva la quantità di notizie disponibili in misura significativamente inferiore (62%) rispetto alla media degli intervistati (71%). Al tempo stesso il loro giudizio sulla capacità dei media di coprire le notizie più importanti (55%) è peggiore rispetto alla media (62%). Rispetto al giudizio sull’obiettività dei media l’età non sembra essere una variabile determinante (lo è invece l’uso dei siti di social network come fonte di informazione).
L’età sembra essere una variabile che incide anche sugli atteggiamenti. In particolare rispetto alla domanda “Mi piace imbattermi in notizie riguardo argomenti sui quali non mi ero soffermato in precedenza”, oltre la metà dei giovani ha risposto affermativamente, contro una media del campione nazionale del 36%.