La progressiva diffusione di Internet in Italia sta modificando, come già avvenuto in passato in paesi con un più elevato tasso di accesso alla rete, l’eco-sistema mediale del nostro Paese. Ai canali e strumenti di accesso tradizionali si affiancano nuovi media caratterizzati da schermi di diverse dimensioni, ma accomunati dalla presenza di un processore e dall’accesso a Internet (computer, notebook, tablet, smart TV, smartphone). Ma Internet non significa solo nuove forme di ricezione. La natura bidirezionale dell’accesso in rete supporta infatti nuove pratiche di consumo mediale che vedono il fruitore giocare un ruolo più attivo.
Anche se la letteratura internazionale di riferimento è ricca di studi dedicati a questa transizione, manca in Italia una ricerca di respiro nazionale in grado di illustrare le specificità ed i tratti comuni delle nuove forme di produzione e consumo dei media nel nostro Paese.
Per questo motivo nel 2010 il laboratorio di ricerca LaRiCA ha definito le linee guida di un progetto dedicato a monitorare costantemente le trasformazioni dell’eco-sistema mediale e delle pratiche di consumo di informazione in Italia. A questo scopo sono state riutilizzate (dopo opportuna traduzione e localizzazione) batterie di domande e metodologia già utilizzate e testate negli Stati Uniti dal Pew Internet and American Life Project. I risultati ottenuti dall’osservatorio sono dunque non solo leggibili in forma diacronica, ma anche in forma comparativa rispetto alla realtà Statunitense.
L’indagine presentata nel 2011, basata su un campione di 1009 Italiani adulti rappresentativo della popolazione in base a età, genere e provenienza geografica intervistati telefonicamente, ha evidenziato sorprendenti somiglianze fra le pratiche di consumo dell’informazioni in rete negli Stati Uniti ed in Italia. E questo nonostante uno scenario di riferimento marcatamente diverso, a partire dalla percentuale di popolazione che accede a Internet (75% in US vs 58% in Italia) fino ad arrivare alle profonde differenze dell’eco-sistema mediale delle due nazioni. Tutto ciò portava a concludere che, nel probabile caso di un incremento della percentuale di popolazione con accesso a Internet in Italia nel corso dei prossimi anni, avremmo osservato nell’eco-sistema mediale dinamiche simili a quelle che abbiamo osservato durante gli scorsi anni negli Stati Uniti (emergere di nuove testate ed editori online come Huffington Post, continui tentativi di ibridare le strategie di storytelling tradizionali in forma transmediale, incremento delle forme di consumo di informazione personalizzate con progressivo allontanamento, specie fra i giovani, dalle logiche della appointment based television)
L’indagine svolta nel 2012, basata su un campione di 1031 Italiani adulti rappresentativo della popolazione in base all’età, genere e provenienza geografica intervistati telefonicamente, ha fatto registrare un rallentamento nei tassi di penetrazione Internet (+2% sulla precedente rilevazione) rispetto alla crescita fatta registrare da paesi europei con caratteristiche simili (dati Eurostat). Osservando i dati in base alla provenienza geografica è possibile notare un tasso di crescita ragguardevole nelle regioni del Sud e delle Isole cui fa da contraltare una crescita molto lenta nelle regioni del Nord. Anche l’analisi per classi d’età, che nel 2011 mostrava un preoccupante divario fra i comportamenti dei giovani adulti (18-29 anni) e quelli delle altre classi, fa registrare segnali di crescita solo fra la popolazione con età superiore a 65 anni (+7% nell’accesso a Internet rispetto all’anno precedente). Fra chi accede a Internet, la quasi totalità dei soggetti (58% del campione) dichiara di aver cercato informazioni e notizie in rete. Il 31% (+3% rispetto al 2011) della popolazione italiana accede alle informazioni in mobilità attraverso i propri cellulari, smartphone o altri dispositivi mobili. La crescita di questa categoria di utenti è trainata dai giovani e dalle donne. Inoltre il 30% degli italiani appartiene alla categoria participatory news consumers ovvero chi produce, contribuisce, condivide o commenta le notizie trovate in rete.
Uno speciale focus dell’indagine 2012 è stato dedicato alla trasmissione Servizio Pubblico come caso significativo dei cambiamenti dell’eco-sistema mediale in Italia.
Nel report della ricerca sono discussi, alla luce dei nuovi dati, i cambiamenti nell’ecosistema dell’informazione nazionale, gli atteggiamenti e le opinioni degli italiani sull’informazione, le caratteristiche dell’informazione in rete, di quella attraverso i dispositivi mobili e di quella partecipativa. Rispetto a questi ultimi tre temi viene inoltre tracciato il profilo dell’internet news consumer, del mobile news consumer e del participatory news consumer anche in un’ottica diacronica rispetto allo scorso anno e comparativa rispetto agli Stati Uniti.
I risultati dell’indagine 2012 saranno presentati in anteprima domenica 29 aprile, presso la Sala Raffaello dell’Hotel Brufani durante lo spazio future12 del Festival del Giornalismo di Perugia.
Nei prossimi giorni pubblicheremo alcuni post curati dai ricercatori coinvolti nel progetto che anticipano alcune delle linee di indagine seguite.
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